“ il tuo cristo è ebreo. la tua democrazia greca. il tuo caffè brasiliano. la tua vacanza turca. i tuoi numeri arabi. il tuo alfabeto latino. solo il tuo vicino è straniero." — 1994, manifesto sui muri di Berlino

giovedì 5 novembre 2009

crocifisso nei luoghi pubblici

La notizia della sentenza della corte UE ha scatenato ancora le ire del vaticano che è ancora convinto che la presenza del crocifisso delimiti il proprio territorio e conservi il dominio sul popolo come nel medioevo. La pletora di politici è invece subito insorta per difendere il predominio della cultura cattolica e delle radici cristiane che non devono essere toccate dal diverso e dall'impuro.
Tutto giusto e bello se non fosse che tutti dimenticano una frase che quel povero Cristo sulla croce ha detto " Date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare" il primo vero laico della storia!
Ci deve essrere una netta divisione tra il pubblico, che è di tutti, giall, neri, verdi e rossi ed il luogo di culto che è per chi crede e non ci deve essere commistione.
Non accetto lezioni di morale e paroloni come identità e radici da puttanieri incalliti, divorziati, gente che si sposa con rito celtico, ladri, gente che decide di ributtare a mare i profughi , da un clero che ha cercato di insabbiare tutte le storie di pedofilia ( travisando clamorosamente la frase "Lasciate che i fanciulli vengano a me") insomma tutta gente che quel Gesù che tutti difendono prenderebbe a calci nel culo da qui all'eternità.
Forse dovrebbero insegnare nelle scuole che Gesù è stata una figura storica, uno che ha affrontato il processo e la conseguente atroce morte senza facili compromessi e restando fedele a se stesso fino in fondo. Questa è la vera grandezza della figura, il messaggio che dovrebbe passare, ma si sa, di questi tempi parlare di giustizia, uguaglianza e coerenza non è più di moda, nè tantomeno consigliato.

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