“ il tuo cristo è ebreo. la tua democrazia greca. il tuo caffè brasiliano. la tua vacanza turca. i tuoi numeri arabi. il tuo alfabeto latino. solo il tuo vicino è straniero." — 1994, manifesto sui muri di Berlino

martedì 8 dicembre 2009

cosa vostra 2° parte

thumbnailCAW91HBN Riprendiamo la storia dell’intervista nascosta di Borsellino dopo la puntata di Porta a Porta del servitore Vespa di ieri sera, dove, nella più totale assenza di un contradditorio serio, escludendo la presenza di Sansonetti, che ormai è come Alessia Fabiani ai tempi d’oro, ed in presenza di Cicchitto, Belpietro e Dell’Utri, l’unico pregiudicato che si può difendere si Rai uno, hanno potuto massacrare bellamente la realtà dei fatti a loro piacimento, senza che il maggiordomo Bruno facesse loro la benchè minima domanda scomoda.

Veniamo ad un’evidenza interessante, siamo nel 1978 e Dell’Utri  con Silvio Berlusconi ,incontrano, negli uffici della Edilnord, Stefano Bontate e Cinà, in cui il boss mafioso,garantisce a Berlusconi che potrà costruire tranquillamente in Sicilia perchè” Da adesso è tutto diverso.Lei ha già al suo fianco Dell’Utri, io le manderò qulcuno che le eviterà qualunque problema coi siciliani” Berlusconi” Non so come sdebitarmi resto a vostra disposizione per qualunque cosa” e così ad Arcore ariiva Mangano, personaggio definito pericolosissimo, e sul quale Borsellino indagherà appena arrivato alla procura di Palermo, e, tra tutte le carte, ritrova un’informativa proveniente dalla polizia ed  inviata per conoscenza al procuratore ticinese Carla del Ponte,si fa riferimento a Berlusconi come utilizzatore finale di soldi riciclati, ma questo per Borsellino non è una novità, perchè già nel 1983, ai tempi di Pizza Connection, Falcone si era imbattuto nel nome di Berlusconi indagando sulla mafia turca e siciliana ed i rapporti di quest’ultima con la loggia massonica P2, dove Silviolo era fortemente indiziato di essere il capolinea del riciclaggio.

Intorno a tutto questo si muove quell’intervista che è rimasta nascosta per otto anni e forse, alla luce di quanto sta accadendo, andrebbe riproposta a canali unificati, l’ultimo sussulto di dignità in un paese senza memoria

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